Gli italiani sono agli ultimi posti nella classifica europea degli internauti. Secondo un’indagine, condotta dalla società di rilevamento comScore, sulla familiarità dei cittadini europei con la Rete, l’Italia risulta essere uno dei fanalini di coda. Questo studio ha evidenziato le nette differenze di approccio al web degli abitanti, maggiori di 15 anni, nei 16 paesi del vecchio continente. Rispetto ad una frequentazione media, in Europea, che si assesta intorno alle 24 ore al mese per 16,5 giorni, da parte di 221 milioni di utenti, il divario tra utenti occasionali e fedelissimi è di immediata evidenza. Il premio per il paese più connesso spetta ai Paesi Bassi con l’83 per cento degli olandesi che naviga su internet, contro una media europea ferma al 40 per cento. Al di sotto di quella soglia si trovano solo la Spagna (39 per cento), l’Italia (36 per cento) e la Russia con appena l’11 per cento. La Germania si aggiudica, invece, la menzione per la comunità più numerosa della Rete (32 milioni e mezzo di navigatori), mentre gli inglesi (con 34,4 ore al mese online e più di 21,8 milioni di persone al giorno) quelli più attivi. Google, Microsoft e Yahoo sono, nell’ordine, i tre siti più cliccati in Europa.
“L’aumentato utilizzo di Internet è strettamente legato con l’avvento della banda larga”, dice Bob Ivins direttore di comScore Europe. E ciò spiegherebbe il clamoroso ritardo dell’Italia, visto che nel nostro paese la banda larga non è ancora molto diffusa. Questa ipotesi viene confermata anche da uno studio commissionato dall’Osservatorio Permanente Contenuti Digitali – AcNielsen. L’indagine mostra che solo il 23 per cento degli italiani accede quotidianamente ad Internet, mentre il 25% lo fa meno di una volta al giorno. Inoltre, l’italiano medio utilizza la Rete meramente per svago: i technofan sono il 17 per cento del già misero 31 per cento de consumatori cosiddetti forti. Così i servizi della rete più visitati nel Belpaese sono i blog, i sistemi di messaggistica, come Messenger e Skype) e i programmi peer to peer per condividere file musicali e video.
“L’aumentato utilizzo di Internet è strettamente legato con l’avvento della banda larga”, dice Bob Ivins direttore di comScore Europe. E ciò spiegherebbe il clamoroso ritardo dell’Italia, visto che nel nostro paese la banda larga non è ancora molto diffusa. Questa ipotesi viene confermata anche da uno studio commissionato dall’Osservatorio Permanente Contenuti Digitali – AcNielsen. L’indagine mostra che solo il 23 per cento degli italiani accede quotidianamente ad Internet, mentre il 25% lo fa meno di una volta al giorno. Inoltre, l’italiano medio utilizza la Rete meramente per svago: i technofan sono il 17 per cento del già misero 31 per cento de consumatori cosiddetti forti. Così i servizi della rete più visitati nel Belpaese sono i blog, i sistemi di messaggistica, come Messenger e Skype) e i programmi peer to peer per condividere file musicali e video.