Leggere sempre con grande attenzione le condizioni di utilizzo e scaricare solo da portali fidati. A volte, però, queste precauzioni di base non sono sufficienti nello scegliere i software gratuiti, i freeware, da installare sul computer. E’ il caso della società Estesa Limited, che è stata multata dall’Antitrust per 1,5 milioni di euro per truffa, con relativo fascicolo aperto dalla procura di Roma e notevoli danni d’immagine.
Estesa è stata sanzionata per un affair che ha coinvolto 25 mila consumatori. La pratica commerciale ingannevole era messa a punto sul sito www.italia-programmi.net. Per scaricare i programmi, proposti come gratuiti, bastava solo registrare i dati personali. Quello che non veniva esplicitato è che il consumatore contraeva così un contratto biennale, da corrispondere con un pagamento annuo di 96 euro. O meglio, nella pagina di registrazione le condizioni di utilizzo erano riportate, ma “con un’evidenza grafica non sufficiente a una immediata comprensione”, a giudizio dell’Authority.
Grazie all’ottimo posizionamento sui motori di ricerca, moltissimi visitatori alla ricerca di freeware transitavano sul sito. I malcapitati che hanno scaricato i file eseguibili si sono accorti che qualcosa non quadrava pochi giorni dopo il download. Trascorsi 10 giorni dalla registrazione, infatti, Estesa iniziava a martellare gli utenti via mail o lettere con solleciti di pagamento, anche dai toni minacciosi.
Armiamoci di lente d’ingrandimento, quindi, perché le brutte sorprese possono nascere da piccoli font.