
Il risultato, abbastanza intuibile, è che la maggioranza degli intervistati che scarica musica e video dalla rete, li scarica solo in forma gratuita da altri utenti, ossia con strumenti peer-to-peer (p2p). Il 67% degli intervistati ha ammesso, invece, di non scaricare contenuti da internet, mentre sono il 25% coloro che si dichiarano ‘downloader free’. Buona parte di questi ultimi surfer (il 43%) sono studenti tra i 15 e i 24 anni che usano il web da meno di 5 anni e si considerano utenti con capacità di base. Il 53% dichiara di usare il p2p solo per comodità mentre solo il 37% ammette di prediligerlo perché gratuito. I “downloader pay’, (il 7% dei utenti analizzati), invece, sono per la maggior parte utenti esperti, che usano internet da più di 5 anni, disposti a pagare per avere musica e video di qualità. Anche se il prezzo che sono disposti a sborsare per un cd di qualità non supera i 50 centesimi e comunque ‘preferendo salvare durevolmente la copia sul proprio computer’. Per un video la cifra si aggira tra uno e due euro.
Tra i software più utilizzati spicca Emule con il 51% di scelta sul campione. Al secondo posto si posiziona, con il 25%, WinMX anche se ormai obsoleto, seguito da Kazaa al 13%. Nel nostro paese, nonostante il successo internazionale, non ha ancora fatto breccia il client opernsource BitTorrent che viene utilizzato solo dal 3% degli italiani.